
27 Giugno 2016
Chi ben comincia è a metà dell’ opera ! Alessandro Nicolosi|
Per chi voglia sfruttare al meglio le potenzialità racchiuse nel cibo , credo che un buon inizio sia concentrarsi in quel muro di confine interposto tra il cibo ed il nostro organismo “interno”: l’intestino.
L’intestino è lungo circa 7 metri, composto da intestino tenue (circa 6,5 metri) ed intestino crasso (circa 170 cm).
Qualcuno lo chiama il nostro “secondo cervello” per la grandissima presenza di connessioni nervose ,più di 100 milioni di neuroni che interagiscono con il nostro cervello e quindi condizionando il comportamento stesso.
Un mio carissimo professore universitario di Anatomia Umana mi parlava di tre tipi di memoria: visiva, uditiva e cenestesica, ovvero la memoria viscerale.
Non a caso le sensazioni più importanti, le grandi collere, gli amori più grandi, la prima visione del proprio figlio appena nato, si sentono nella “pancia”, nelle viscere appunto.
Le più grandi emozioni ti “prendono dentro”, ti fanno aumentare la peristalsi intestinale! Diventa chiaro la stretta connessione che c’è tra l’intestino ed il nostro cervello, il nostro pensiero.
Ma dall’ intestino non passano solo le emozioni, transita pure il cibo, ciò che mangiamo.
Bisogna sottolineare che il cibo non deve solo transitare per le vie intestinali, ma deve anche oltrepassare la parte assorbente intestinale per poter dire che si trova davvero dentro il nostro organismo, per diventare pian pianino ciò che siamo! Vi è mai capitato di trovare nelle feci un pezzetto di cibo quasi nella stessa forma per come lo avete ingurgitato?
Ebbene questo è il caso in cui in realtà quel pezzettino, assieme a chissà quante altre porzioni alimentari, non assorbite o male assorbite, in realtà non sono mai entrate dentro il nostro organismo, ma vi hanno solo transitato per un lasso di tempo.
Allora sorge una domanda: ma si mangia per RIEMPIRE questo “budello” intestinale o per NUTRIRE il nostro organismo?
Di certo un cibo deve nutrirci per sortire il suo effetto e per fare ciò deve essere assorbito! Viviamo in un’era in cui il cibo già in partenza risulta avere una carica nutritiva inferiore rispetto ai cibi di una volta, questo perchè i terreni non sono più quelli di una volta, magari a causa di un uso improprio dell’uomo, alle pioggie acide, pesticidi, etc etc.
Inoltre il cibo servito sulle nostre tavole spesso viene raccolto varie settimane prima e quindi ulteriormente impoverito dai propri nutrienti.
Sembra evidente che molte cose non possiamo evitarle (purtroppo), ma a questo punto risulta doveroso ottimizzare tutto quello che è realmente attuabile.
Come? Iniziamo col ricercare il cibo fresco, quello carico di principi nutrienti, quello che lo senti “frizzantino”, “vivo” in bocca, succoso, gustoso, quello che lo senti vibrare dentro le cellule! Siamo ciò che mangiamo, giusto? Meglio mangiare cibo VIVO allora!
Poi continuiamo col mangiare cibo biologico, quello che la Natura ci mette a disposizione, quello a cui nulla di chimico è stato aggiunto, quello superbamente bello e buono con tutte le sue imperfezioni, quello NATURALE appunto!
Magari su qualche frutto biologico potremmo trovare un piccolo verme all’ interno (che può essere scartato), ma non troviamo robaccia chimica dentro.
Sarà mica scemo quel verme che sceglie di mangiare un frutto biologico piuttosto che un frutto avvelenato?
Sarà forse, sempre lo stesso verme, più intelligente dell’uomo, che per amore di risparmiare qualche euro nel cibo, preferisce mangiare cibo avvelenato e poi spendere dopo tanti soldi in medicinali, per trattare i malanni che ne possono conseguire?
Oltre alla scelta del cibo “giusto” abbiamo anche il dovere di interrogarci sulla capacità del nostro intestino di assorbire questo cibo sano.
Ma qui si apre un capito più grande che non tratterò in questo articolo.
Tornando al nostro caro intestino, dobbiamo ricordarci che è lui che riduce a stato molecolare ciò che mangiamo.
Bisogna ricordarsi però che la prima digestione inizia in bocca, quindi è molto importante masticare bene PRIMA per assimilare bene DOPO.
In bocca il cibo verrà triturato e mescolato con la saliva così da formare il bolo alimentare.
Poi due ore circa di sosta nello stomaco e subito giù nell’ intestino tenue!
Questo primo tratto di intestino se disteso risulta avere una superficie di 300 metri quadrati (circa le dimensioni di un campo da tennis).
Ciò che non verrà assorbito in questo primo tratto transiterà nel colon, il tratto più ricco di batteri intestinali (se ne calcolano circa 300 trilioni, nel corrispondente peso di circa 2 kg!), che sono di ausilio alla digestione delle fibre ed alla assimilazione di altre sostanze.
Ultima tratta sarà il retto e poi via libera verso il mondo esterno!
Ricordiamoci che la composizione delle feci ci darà un’idea sulla salute del nostro apparato gastroenterico.
Per esempio se le feci galleggeranno nel water, in quanto conterranno piccoli bollicine d’aria, indice dell’attività intestinale da parte dei batteri intestinali “buoni”, vorrà dire che il nostro intestino ha fatto un buon lavoro.
La forma a “salsiccia” è quella che viene considerata la migliore, mentre per quanto riguarda il colore, il marrone, nelle sue varie tonalità, è quello giusto.
Questa colorazione è data dalla bile.
Se invece le feci appaiono abbastanza schiarite, sul giallo andante, allora ciò potrebbe indicare un transito troppo veloce delle feci e un cattivo assorbimento, in cui la flora intestinale non riuscirebbe a degradare la bile nelle feci.
Se il colore invece è troppo scuro, potrebbe farci pensare alla presenza di sangue, etc etc.
In conclusione possiamo evincere quanto sia importante l’intestino, per quello dichiarato sopra e per vari altri motivi non elencati in questo post, quindi facciamo attenzione non solo a quello che mangiamo, ma anche ad uno dei primi interlocutori col cibo: l’apparato digerente.
Commenti
DenisGennaio 30, 2017
Da circa un mese le mie feci sono molli e non formate ma a parte questo non ho ne fastidi ne disturbi. Sto provando tutto il possibile,mangio molta verdura e frutta,centrifugati di verdura e clisteri di caffe ma non vedo miglioramenti. Attualmente non vivo in Italia e non ho possibilita di prendere fermenti lattici cosa posso fare in alternativa? Grazie
Alessandro NicolosiGennaio 30, 2017
Innanzitutto faccia attenzione a lavare accuratamente frutta e verdura prima di assumerla, poi provi a fare delle prove di intolleranza alimentare. Eviti latte, derivati e glutine per cominciare. Anche lo stress gioca un ruolo importantissimo nella composizione delle feci, quindi valuti anche questo aspetto e appena possibile prenda dei fermenti lattici.